L’ecografia del primo trimestre può essere eseguita a partire dall’inizio della gravidanza fino alle 12 settimane di gestazione.
Ѐ mirata a valutare la presenza di una gravidanza, accertarne la sede (intra o extrauterina), valutarne l’evolutività (dal momento della prima visualizzazione dell’embrione, tra 5 e 6 settimane di epoca gestazionale effettiva), valutare il numero degli embrioni e lo stato degli annessi ovulari, dell’utero e degli altri organi pelvici.
Dalla misurazione della lunghezza dell’embrione è possibile stabilire l’epoca di gestazione effettiva della gravidanza (in base alla quale si calcola l’epoca presunta del parto) e valutare se questa corrisponde o meno all’epoca di amenorrea (calcolata in base alla data dell’ultima mestruazione). Questo dato, sempre fondamentale, è indispensabile soprattutto quando la paziente ha cicli irregolari o non ricorda la data dell’ultimo flusso mestruale.
Nessun’altra notizia, allo stato attuale, è possibile avere con un esame eseguito a quest’epoca di gravidanza. Infatti, anche con gli apparecchi attualmente più sofisticati, non è possibile dare informazioni certe su eventuali anomalie fetali o rischio di anomalie cromosomiche.
L’esame può essere eseguito per via trans-addominale o trans-vaginale. La procedura prevede una prima fase iniziale, nella quale il ginecologo di riferimento utilizza una sonda addominale. Se il ginecologo che esegue l’esame lo ritiene necessario, allora si passa a un’osservazione interna con una sonda transvaginale.
Si tratta di un esame assolutamente non doloroso né fastidioso per la paziente, con una durata che può variare da un minimo di 10 minuti a un massimo di 20 minuti di esecuzione.